Le vacanze sono per genitori e figli un momento dell’anno significativo.
Indipendentemente da ciò che si può, o che si sceglie di fare, rappresentano un’interruzione delle abitudini, una pausa dalla routine, un’occasione per aprirsi alla novità, e ricaricare le energie.
In vacanza con i figli
Con i figli questo momento diventa più complesso da gestire, poichè bisogna trovare un equilibrio tra bisogni che emergono su diversi fronti.
Infatti, se da una parte è necessario trovare soluzioni efficaci affinchè la vacanza sia anche per loro fonte di stimoli e di nuove energie, dall’altra è vitale poter guadagnare anche per sè un buon recupero energetico, dribblando tra i bisogni loro, i propri e la necessità di uno spazio che sia di qualità anche per la coppia. Impresa non banale.
Vacanze con i figli: da dove partire?
Il primo passaggio da fare è riconoscersi la complessità del compito. Non darlo per scontato. Uscire dalla trappola delle aspettative irrealistiche. A volte sono necessari diversi tentativi prima di “azzeccare” degli equilibri che siano sostenibili e vantaggiosi per tutti.
La genitorialità, anche e soprattutto in vacanza, richiede di sviluppare e allenare con pazienza alcune caratteristiche, tra cui la creatività e la flessibilità, la capacità di pensare fuori dagli schemi. I nostri bisogni e quelli dei figli sono in continuo cambiamento, al passo con la loro (e la nostra!) crescita, per cui il perfezionamento di queste ‘skills’ avviene in un flusso continuo.
E non può che avvenire per tentativi ed errori.
Con i figli in vacanza… cosa funziona?
E se è chiaro che non esistono soluzioni che possano andare bene per tutti, visto che ogni famiglia ha un suo equilibrio interno e un intreccio di bisogni che non sarà mai uguale a quello di un’altra, è pur vero che si possono individuare alcune dritte che possono valere per tutte le situazioni.
Lentezza e libertà.
Un buon obiettivo per tutti è quello di godere di un tempo lento, e non completamente organizzato in partenza.
Bisogna sperimentare un modo di stare nella vita che sia diverso da quello che caratterizza le stagioni dedicate alla scuola e al lavoro, per riattivare entusiasmo e vitalità. E’ fondamentale per tutti imparare ad abitare un tempo meno pieno, e più disponibile ad essere riempito seguendo la logica del piacere e dell’entusiasmo.
Rendere dominante la logica del piacere è fondamentale anche dal punto di vista educativo: serve per imparare a conoscersi, a sondare le proprie preferenze, a riconnettersi con l’ ‘ago della bussola’ che spesso capita di perdere, quando ci si sbilancia troppo verso la logica del dovere.
Se poi ci accorgiamo di far fatica noi in primis ad abitare un tempo più lento e meno pieno, dobbiamo cogliere questa preziosa occasione per esercitarci a farlo: noi siamo esempi viventi sotto gli occhi dei nostri figli, la nostra vita e il modo in cui scegliamo di starci rappresentano il ‘contenuto’ principale che trasmetteremo loro, indipendentemente dalla nostra volontà.
I nostri figli hanno bisogno di genitori realizzati, con un buon livello di energia, di entusiasmo, di leggerezza. E sappiamo che la vita non è sempre leggera. Sta a noi decidere se vogliamo imparare a surfare sulle onde più alte, oppure lasciarci travolgere senza fare nessun tentativo.
La vacanza, è vacanza per tutti. 
E’ un sacrosanto diritto di ogni genitore (lo sarebbe tutto l’anno, in realtà) organizzarsi spazi, anche frequenti, di ricarica personale, per dedicarsi a fare ciò che preferisce, mentre l’altro genitore sta in compagnia dei figli, anche in vacanza. I sensi di colpa non servono a nulla: troviamo il modo di liberarcene, poichè derivano da modelli di vita non sostenibli, a cui aspiriamo più o meno consapevolmente, dimenticandoci che siamo esseri umani, e dobbiamo fare i conti con la limitatezza, e la necessità di rinnovare di continuo, le nostre risorse.
Tolleriamo quote di noia.
Se fremiamo per intervenire, fare proposte, proporci di intrattenerli in prima persona, proviamo ad esercitarci a contare fino a 10.
A volte perdersi, sperimentare il ‘vuoto’, è la miglior strada per ritrovarsi, conoscersi più a fondo, scoprire nuove risorse, dentro e fuori da sè.
Incuriosiamoci un pò del loro mondo.
Sperimentiamo, oltre al fare con loro, anche lo stare con loro. Chiacchieriamo con i nostri figli. Chiediamogli come si sentono, cosa ne pensano, cosa gli piacerebbe fare in diverse situazioni. Giochiamo di fantasia. Esploriamo il loro mondo, guidati dalla curiosità. Se ci sentono guidati da qualcos’altro, come ad esempio il bisogno di controllo, la necessità di insegnare qualcosa, l’urgenza di essere rassicurati che è tutto a posto, ci chiuderanno subito la porta in faccia, infastiditi.
Armiamoci di fiducia, in loro e in noi, e abbandoniamoci a quella curiosità leggera che proviamo, ad esempio, quando conversiamo con i nostri amici.
Apriamoci al nuovo.
Un ultimo suggerimento che ritengo universalmente valido è quello di sfruttare questo tempo per sperimentare qualcosa di assolutamente nuovo, che non si è mai provato prima. Possono essere luoghi, esperienze, anche semplicemente attività, o nuovi piatti da assaggiare.
Solo confrontandoci con il nuovo possiamo infatti esplorare nuove parti di noi, conoscerci più a fondo, lasciar emergere tutte le risorse che, magari, possediamo inconsapevolmente. O che il mondo ci può dare.
Il nuovo rinnova. E la vacanza, oltre ad essere una pausa, è ogni volta una grande occasione di crescita.
Per i figli, e anche per i genitori.
Per saperne di più su chi sono e cosa faccio:
https://maternitalaquercia.it